La sindrome del bambino scosso

Scritto da Alessandra
Agosto 28, 2023

Quante volte ti è capitato di trovarti di fronte al tuo bambino che piange talmente tanto e senza apparente motivo da non poterlo sentire più? E pensare: “ Ti ho cambiato, hai mangiato, ti ho tenuto in braccio e adesso ancora cosa c’è?? Ora basta, sono sfinita”

COSA E’?

La sindrome del bambino scosso (Shaken Baby Syndrome) è una delle forme più frequenti di maltrattamento, anche involontario, dei i bambini molto piccoli             (2 settimane – 6 mesi di vita). 

E’ il periodo di massima intensità del pianto per il piccolo e la sua struttura muscolare è ancora decisamente molto debole e non permette di controllare bene il capo. I movimenti violenti e ripetuti del capo del bimbo possono danneggiare i vasi sanguigni del cervello e provocare un’emorragia cerebrale anche grave. 

NON FATELO MAI!

QUALI SONO LE CAUSE?

Questa reazione del genitore è dovuta spesso a un disagio causato da stanchezza fisica e psicologica.Spesso avviene in casa a seguito di un pianto inconsolabile senza apparente motivo del bambino.

GLI EFFETTI

Uno scuotimento anche di pochi secondi può causare lesioni molto gravi (emorragie cerebrali e nella retina).

Le strutture anatomiche nei bambini sotto ai 2 anni come il volume e il peso del capo in rapporto al resto della massa corporea (la testa rappresenta circa il 15% del peso corporeo), l’elasticità delle strutture scheletriche, il basso tono muscolare a sostegno del capo, la fragilità e immaturità della massa cerebrale favoriscono questi ingenti danni.

COSA PUÒ COMPORTARE?

  • Danni alla vista/cecità
  • Disabilità uditive
  • Disturbi di apprendimento
  • Ritardo mentale
  • Disturbi del movimento
  • Disturbi del linguaggio
  • Disturbi comportamentali
  • Crisi convulsive

QUALI SINTOMI?

A seguito dello scuotimento si potrebbero verificare i seguenti sintomi:

  • Vomito
  • Inappetenza
  • Difficoltà alla suzione
  • Irritabilità
  • Sonnolenza
  • Assenza di espressioni facciali e vocalizzi
  • Rigidità nella postura
  • Difficoltà respiratorie
  • Difficoltà nel controllo del capo

SE PIANGE COSA PUOI PROVARE A FARE:

Ricordando che il pianto è il mezzo di comunicazione del bambino, se lo hai allattato, cambiato, hai verificato che non abbia caldo e/o freddo, che non abbia bisogno del contatto, puoi provare anche a portarlo a fare un giro in macchina, fargli sentire della musica o un rumore bianco, fargli un bagnetto caldo, cammina, parlargli, piegagli le gambe e riportalo in posizione fetale.

E SE PROPRIO NON SI CALMA?

Se la situazione diventa esasperante e non si riesce a trovare rimedio la cosa migliore da fare è posizionare il bambino in sicurezzaallontanarci per cercare di ritrovare un equilibrio e chiedere aiuto o a membri della famiglia o ad amici o chiamando il pediatra o la vicina di casa.

Fonte: Società Italiana Pediatri.

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Alessandra Turcatti Ostetrica

Io sono Alessandra, ostetrica

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